Natale nel Nord Europa

Resti del julegrod vengono lasciati dai bambini in un piattino, fuori dalla porta di casa, la notte della vigilia di Natale, come offerta a favore dei juienisse, gli elfi aiutanti di Santa Klaus. In Islanda per invitare gli elf i ad entrare in casa, si illumina l'abitazione in ogni angolo e si cucina per loro del cibo, affinché gli invisibili essermi non abbiano da lamentarsi dell'accoglienza ricevuta. In Norvegia il capo famiglia sale sul tetto e vi pone un fascio di grano per gli uccellini, distribuisce doppia razione di fieno ai buoi, dispone grosse scodelle di pappa fumante per i folletti, e dà finalmente inizio al pranzo di Natale. Nelle famiglie luterane danesi si coltivano dei giacinti, nella speranza che fioriscano proprio nella giornata di Natale. La leggenda moderna di Babbo Natale vuole che questi risieda in una zona antica. La paternità del simpatico vecchietto barbuto se la contendono un po' tutti i paesi dell'area scandinava ed ognuno di essi ha allestito, in concorrenza con gli altri, un recapito postale a cui i bambini possono scrivere. L'incerto confine tra antico e moderno è evidente nella figura di Rudolph, la nona renna di Santa Klaus, più piccola delle altre, popolarissima soprattutto negli Stati Uniti, dove il giorno di Natale tiene compagnia ai bambini di tutto il mondo, grazie ai cartoni animati.


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