IL GRANDE VOLO
Alla Coppa del Mondo della Pasticceria di Lione l'Italia è giunta terza.
Qui la cronaca dell'ambito riconoscimento.

Oltre ad aver stilato e seguito in gara una tabella dei tempi molto precisa e suddiviso le mansioni a seconda delle proprie competenze, è stato necessario imparare a lavorare come équipe, anche scambiandosi i ruoli e sostenendosi vicendevolmente nello svolgimento delle fasi. "Naturalmente, come accade in ogni competizione importante, abbiamo dovuto affrontare qualche piccolo inconveniente" rievoca Amelio Gazzella "come l'illuminazione della scultura di ghiaccio. Però, abbiamo risolto insieme con successo i problemi che si sono presentati nel corso della giornata". La bravura tecnica dimostrata dai concorrenti ed il gusto dei loro elaborati erano i parametri più importanti ai fini della valutazione da parte dei giurati. Però, al di là della perfetta organizzazione del lavoro e dell'armonia dei sapori, era necessario anche tenere conto di altre variabili. "In una competizione come la Coppa del Mondo" afferma Silvio Bessone, capitano della squadra "oltre alle indubbie capacità ed all'elevato livello professionale di ciascuno, occorre tenere conto anche di altri elementi come lo stress da gara, dovuto alla paura, che a tratti emerge, di non essere tecnicamente all'altezza ed al timore di pensare "provinciale" ". Poi, in positivo, non bisogna dimenticare la fortuna! Noi comunque siamo stati molto aiutati e sostenuti dalle nostre famiglie, dagli allenatori e dagli sponsor. Vittorio Santoro inoltre, a cui va un particolare ringraziamento, ci ha confortati durante gli allenamenti. Siamo stati molto seguiti e l'aiuto che abbiamo ricevuto è stato prezioso".


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