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LA NOCCIOLA PIEMONTE IGP: ORIGINI, DIFFUSIONE, STORIA
Dal punto di vista classificativo la Nocciola Piemonte IGP apparttiene alla specie Corylus avellana che, tra quelle comprese nel genere Corylus, si distingue insieme alla Corylus maxima per la discreta pezzatura dei frutti.
Per questa ragione risulta adatta al consumo alimentare ed è diffusamente coltivata.
Il nocciolo si caratterizza tra le piante da frutto per l'estrema ricchezza delle varietà, la maggior parte delle quali sembra si siano spontaneamente selezionate adattandosi specifiche aree geografiche. La stessa Nocciola Piemonte IGP pare più probabile che derivi da incroci tra specie selvatiche ancora oggi abbondantemente presenti sul territorio, piuttosto che da una mutazione genetica, come talvolta è stato sostenuto. Certamente, rispetto alle altre varietà frutticole selezionate dall'uomo, è mancato fino a pochi decenni fa alla corilicoltura un lavoro mirato di sperimentazione e ricerca, che portasse a varietà ottenute da incroci controllati per specifici obiettivi di miglioramento genetico.
Questa è probabilmente anche la ragione per cui nella zona meridionale del Piemonte la Nocciola Piemonte IGP è praticamente l'unica varietà coltivata da secoli.
Tra la fine del '800 e l'inizio del '900 si sviluppò un numero consistente di industrie dolciarie, soprattutto cioccolatiere, interessate a questo prodotto, così il commercio delle nocciole piemontesi, preferite anche dalle industrie europee per le ottime caratteristiche organolettiche, stimolò la coltivazione, facendo nascere i primi noccioleti in coltura principale.
Soprattutto nella provincia di Cuneo e nell'Albese, più che nelle altre provincie piemontesi, dove pure la coltivazione del nocciolo è presente, la coricoltura ha continuato a registrare nel tempo incrementi significativi, che testimoniano il singolare legame socio-economico instaurato da questa settore produttivo con il suo territorio.
In effetti, benchè non sia configurata che raramente come coltura aziendale principale, la coltivazione del nocciolo ha instaurato constantemente un regime di complementarietà con altre colture pregiate, quella della vite in particolare.


IMPORTANZA ECONOMICA ATTUALE

Attualmente la provincia di Cuneo detiene in piemonte il primato della superficie coltivata a nocciolo in coltura principale: con i 6805 ettari registrati al censimento generale dell'agricoltura del 1990 copre circa l'89, 5 della superficie regionale e fornisce quasi l'85% della produzione.
E' stato il decreto ministeriale del 2 dicembre 1993 a riconoscerne l'indicazione Geografica Protetta con la denominazione di "Nocciola Piemonte".
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