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TRADIZIONI DI FINE ANNO NEI PAESI BASSI

E' in Olanda che il culto di San Nicola di Mira, vescovo turco del IV secolo molto amato nell'Occidente cristiano, subisce le prime trasformazioni che lo porteranno all'attuale raffigurazione di Babbo Natale. E' infatti proprio nei Paesi Bassi che il Santo abbandona l'abbigliamento da prelato per indossare l'abito scarlatto con i risvolti di pelliccia bianca che oggi lo caratterizzano. Il giorno di San Nicola, il 6 dicembre, è il più atteso dai bambini d'Olanda, Belgio e Lussemburgo: in quell'occasione viene eletto un piccolo vescovo che gode di pieni poteri e a lui tutto è concesso, persino nelle scuole esiste l'inveterata licenza di far scherzi e d'imporre la propria volontà agli insegnanti. Per tradizione il Santo vive in Spagna buona parte dell'anno e lì annota in un grande libro rosso il comportamento dei bambini. A metà novembre si imbarca su un battello, accompagnato da Zwarte Piet (Pietro il nero), il servo moro carico di doni, per sbarcare al porto di amsterdam, dove numerosi bimbi si radunano per festeggiare il suo arrivo. Sceso dalla nave, San Nicola monta su un cavallo bianco in gran tenuta, manto e cappello piumato e attraversa in corteo le strade; Piet lo segue a piedi. La notte del 5 dicembre i due personaggi cavalcano sui tetti ed entrano nelle case dove trovano, accanto al camino, degli zoccoletti di legno contenenti paglia, qualche carota per il cavallo e dolcetti sparsi sul pavimento come benvenuto.
Piet sostituisce paglia e carote con i regali contenuti nel suo sacco. La cosa curiosa è che Piet, conosciuto in altre regioni con il nome di Nicodemo, Krampus, Père Fuettard, Schmutzil o Hans Krapp, ha un aspetto spaventoso e il suo sacco contiene anche piccole fruste con cui punire i bambini cattivi e disobbedienti. Per i bimbi buoni, insieme ai regali non mancano i dolciumi tradizionali alle spezie e al marzapane a forma di animale o personaggi caratteristici, i più apprezzati sono quelli con le iniziali del nome. Furono proprio gli olandesi, quando colonizzarono il nuovo continente, a portare con sè il bagaglio di riti e credenze legato ai vari santi già venerati nei Paesi d'origine. E così San Nicola divenne anche protettore di Nuova Amsterdam, più tardi rinominata New York. Nei Paesi Bassi il Natale è una festa intima, che si trascorre normalmente con i propri familiari, tutti raccolti intorno all'albero. Il cibo è fondamentale nei festeggiamenti: in Belgio i dolci hanno la forma di San Nicola oppure di animali e vengono accompagnati da un bicchierino di sherry o brandy ai lamponi. Il Natale è la festa religiosa più sentita e in Belgio si accendono fuochi davanti alle case delle persone più in vista: i falò sono un simbolo di allegria. In attesa della mezzanotte la famiglia si riunisce per la cena della vigilia e la tavola viene addobbata e per segnaposto si usa mettere le lettere iniziali dei nomi dei commensali in cioccolato. Nei giorni che precedono l'evento, dal piccolo negozio di alimentari al grande magazzino, è possibile trovare tutte le lettere dell'alfabeto in cioccolato fondente, al latte o bianco. Il più venduto continua ad essere quello al latte. La cena della vigilia è a base di salmone, caviale e ostriche. Il pranzo del 25 prevede invece un consommé con foglie di prezzemolo, roast-beef o tacchino arrosto farcito di carne macinata, tartufi e bagnato di cognac; come contorno, cavolini di Bruxelles e albicocche sciroppate passate in padella col fondo di cottura del tacchino. Il dolce riprende il tronchetto di Natale francese con un piccolo Gesù Bambino in zucchero posto sopra come decorazione. I ragazzi ricevono ancora un dono in denaro il giorno di Capodanno e, per tradizione, si fa visita ai parenti per uno scambio di auguri e regali; per l'occasione vengono preparate le oliebollen, frittelle molto apprezzate.
Articolo tratto da "Pasticceria Internazionale"
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