Si
racconta che il gelato sia stato inventato da un allevatore e venditore
di polli di Firenze, di nome Ruggeri, nella prima metà del '
500, partecipando ad una gara di cucina, indetta dalla corte dei de'
Medici, tra i cuochi toscani. L'evento inspiegabile che circonda Ruggeri
è che egli, da semplice contadino e commerciante, si trasformò,
improvvisamente, nel più famoso Maestro Gelatiere del tempo,
ricercato non solo in Italia ma in tutta Europa.
Sorpresa e curiosità mi avevano assalito quando, nel giugno del
' 97, vidi tra la mia posta una busta con un francobollo molto appariscente,
che rappresentava un elefante di colore giallo-arancione tra mille tonalità
di verde. Era una lettera dell'amico Thomas, studioso di linguaggi antichi,
che mi scriveva da una sperduta zona del Tibet cinese. Di origine inglese,
era vissuto nella mia città fino all'età di 15 anni (suo
padre era ufficiale della Marina Americana nella vicina Base Nato),
seguendo poi la famiglia nei suoi spostamenti nel mondo. Thomas mi scriveva
che aveva sorprendentemente ritrovato, in uno sperduto monastero, 40
volumi scritti all'epoca dell'Imperatore Jiajing (1521-1567) che riteneva
fossero una sorta di integrazione all'Enciclopedia voluta dal figlio
del capostipite della dinastia Ming, l'Imperatore Yongle (1402-1424),
composta da 11.095 opere di ogni genere. I tomi erano rilegati in pelle,
con dorso d'avorio, le pagine erano in ottimo stato di conservazione
e scritte in mandarino antico, rifinite con miniature di vari soggetti.
Probabilmente si trovavano lì per una sorta di scambio: il proprietario
dei libri, di passaggio per quelle terre fortemente ostili, aveva ripagato
con quello che aveva i monaci per il suo periodo di soggiorno "forzato"
presso il monastero.
avevamo un'altezza di circa 45 cm per una larghezza di 30 cm, ed uno
in particolare aveva attirato la sua attenzione, sia per il numero di
pagine superiore agli altri che per la rilegatura in pelle azzurra invece
che rossa. Si trattava del dierio di viaggio del sapiente Honi Quig,
compiuto nel 1528 per volere dell'Imperatore Jiajing e del e del Governatore
del Jiangxi, dove venivano prodotte le famose porcellane "blu e
bianche", al fine di ricercare nelle terre d'Occidente innovativi
procedimenti per la pittura su porcellana e nuovi medicamenti per le
febbri.
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