"Le mille luci di New York"



Le due torri del Time Warner Center

Di New York abbiamo parlato più volte, affascinante, mutevole, immensa, multietnica, multiculturale, multi-tendenze. Ma è così, sempre. ad ogni incontro la Grande Mela è una nuova sorpresa: è sempre lei, ma sempre diversa, in costante mutamento. Come un camaleonte. E c'è una New York per tutti: la New York dei poeti, dei pittori, degli sportivi, degli amnti dello shopping o dei musei, dei turisti, dei bambini, dei single, dei modaioli, dei cultori del buon cibo o dell'architettura. Una New York per passeggiare, per chiacchierare, per conoscere la storia di mille immigrazioni o per leggere il futuro. Una New York anche dagli aspetti più grigi, sia a livello sociale che per quanto riguarda i

postumi della tragedia che qui viene definita semplicemente con due cifre: 9/11. Dopo l'11 settembre molte cose sono cambiate e molti locali hanno dovuto chiudere, per non parlare dell'animo dei newyorchesi.

Time Warner Center, la grande novità
All'angolo con Central Park, davanti a Columbus Circle, si ergono due torri, divenute in pochi mesi il simbolo della New York in costante mutazione. Inaugurato in febbraio, il Time Warner Center è il punto d'incontro più "in", reso tale grazie al suo imponente assetto architettonico - che in qualche modo sostituisce l'immagine delle celebri due torri - ma anche grazie alla presenza di elementi di sicura attrazione, come la sede della CNN e di altri network televisivi, come il lussuoso Mandarin Oriental Hotel e come ristoranti ad alto gradimento di critica e pubblico, disposti su due piani del centro commerciale, ormai definito "The Restaurant Collection", comprendente il Masa di tradizione giapponese dove una cena può costare sui 500 dollari per commensale, il bar Stone Rose, con 300 posti; la steakhouse di Jean-Georges Vongerichten e il locale dove gustare pesce e ostriche, di Charlie Trotter, altro guru a stelle e strisce con sede a Chicago. al piano sotterraneo, vi è il Whole Foods Market, con dodici "stazioni" dove degustare piatti da tutto il mondo.

A zonzo per la città

A Soho, come non citare il Chocolate Garden, minuscola cioccolateria situata all'80 di Thompson Street. La dolce Kee Ling Tong nasce fioraia e si trasforma in cioccolateria, unendo queste due passioni in un unico punto vendita, aperto quasi due anni fa e che appunto propone praline e delicate orchidee. Fra i gusti, preparati da lei stessa nel laboratorio contiguo, capuccino, champagne, mora, arancia sanguinella, cocco, gelsomino, mango e tè verde, nocciola, tè Earl Grey, cognac, mandorle e pistacchio, miele e kumquat. Il negozio è aperto 7 giorni su 7 e Kee si occupa di tutto, dalle pulizie alle consegne a domicilio. "I miei clienti amno il fondente ed hanno una predilezione per le praline con ganache alla frutta, con, al primo posto, il frutto della passione". sempre in Soho, sono da segnalare altre due realtà: su Broome Street, si trova l'elegante cioccolateria-sala da tè Marie-Belle, celebre per le sue scatole multistrato e per le variopinte serigrafie delle praline. E, sulla medesima via, Vosges Haut Chocolat, cioccolateria nata a Chicago. L'atmosfera moderna ed accogliente ha subito incontrato il favore della clientela, grazie anche ad un'offerta appetitosa, curata nella forma, tutta dai toni viola. Scatole e cappelliere contengono praline alla viola, all'assenzio, al curry, zenzero e wasabi. La gamma include cacao in polvere per cioccolata calda, con tocchi di peperoncino, cannella, mais, vaniglia, limone e lavanda, così come tavolette con zenzero, wasabi, sesamo, cocco e nocciola. a completare un'astuta azione di marketing, una linea di abbigliamento, che comprende giacche in pelle e t-shirt, ovviamente sul viola.