"Il liquore dei pirati"

Il rum è la bevanda alcolica più bevuta al mondo. La sua storia comincia agli inizi del ' 600 e ben presto diventa simbolo di vite folli e sconsiderate, piene di avventura e di mistero, bevuto in dosi incredibili da uomini duri e dalla dubbia fama, avventurieri pronti a tutto, pirati, corsari e marinai che, in quei secoli, navigavano nei mari del Sud... Una delle radici da cui deriva il nome rum, il "diavolo assassino", è rum-bullion, parola inglese del gergo dei pirati dal significato di "confusione" o "fracasso". Altri sostengono che l'origine sia la contrazione della parola Saccharum, nome latino della canna da zucchero. Quest'ultima fu coltivata per la prima volta in Nuova Guinea, nell'antichità, e fu raffinata per la prima volta in India. Il termine potrebbe derivare anche dal nome di una bevanda alcolica malese, brum, che significa "liquore di zucchero". La canna da zucchero, in seguito alle esplorazioni, fu impiantata nelle isole atlantiche di Madera e delle Canarie e Cristoforo Colombo la portò nel Nuovo Mondo durante il suo secondo viaggio del 1493. La prima piantagione fu fondata dagli spagnoli a santo Domingo e il primo carico di zucchero partì di là nel 1516. Per lavorarvi erano utilizzati schiavi africani ai quali, per sostenersi, erano date razioni di zucchero, melassa e rum, ma quelli che non morivano durante la traversata oceanica sopravvivevano nelle piantagioni solo per qualche anno. Sul finire del XVII sec., il rum non rappresentava ancora un affare commercialmente redditizio e per questo nei caraibi, dove era chiamato taffea o tofia, se ne distillavano solo quantità sufficienti a soddisfare i fabbisogni locali. La melassa, residuo della lavorazione della canna da zucchero e materia prima nella produzione del rum, veniva trasportata in america settentrionale, nella colonia britannica del New England, e qui era distillata. Qualche decennio più tardi, quando il rum divenne elemento fondamentale di uno dei triangoli economici che permettevano il mantenimento del mercato britannico, anche le piantagioni caraibiche si dotarono di distillerie proprie. Con gli inglesi, tra il XVII e il XVIII sec., zucchero, melassa e rum divennero tre dei principali prodotti per le economie mondiali e il rum, ottenuto dalla melassa, diventò parte del salario dei marinai, moneta di scambio tra commercianti e i nativi del Nord America - che davano rum in cambio di pellicce - e nel traffico di schiavi, portati nei Caraibi per provvedere al lavoro cui gli indios locali non potevano più far fronte, perchè ormai sterminati. Con il prosperare del mercato di zucchero, melassa e rum, i piantatori delle colonie e tutti quelli che in qualche modo erano interessati a tale traffico - banchieri, commercianti, trasportatori, ecc. - divennero una classe sociale così potente da potere influenzare le scelte politiche della Corona e del Parlamento Britannico, riuscendo persino a rendere istituzionale la razione quotidiana di rum; una tradizione della Marina Britannica in uso già sin dalla conquista della Giamaica, avvenuta nel 1655. Nel 1771 la razione quotidiana fu portata a mezza pinta e solo nell'agosto del 1970 il rum fu sostituito dalla birra in lattina.