Neive

MENU
 
Regione: Piemonte
Provincia: Cuneo
Altitudine: 320 metri s.l.m.
Abitanti: 2.870
Patrono: San Michele
Festa patronale: Fine settembre
Mercato: Mercoledì


 
Descrizione
Neive vanta origini romane come esprime lo stesso nome derivato dalla "Gens Naevia", della stirpe dei Nevio. Il borgo antico, di origine medioevale, sorge a poco più di 300 metri di altitudine, in bella posizione panoramica tra colli coperti di vigneti.
Il Borgo Nuovo si è sviluppato in tempi successivi lungo il tracciato dell'antica via "Aemilia Scauri" e attorno alla stazione ferroviaria daI 1865 in poi. Neive è un villaggio ben popolato e residenza di famiglie nobili e civili. Tra le bellissime case citiamo il sontuoso Palazzo del signor Conte di Castelborgo, con l'attiguo giardino e quelli dei Signori Conti Demaria, Doglio e Cocito..." (Sansoldo di Levaldigi segretario dell' Intendenza della Provincia di Alba nel 1760).
Da Visitare
Caratterizzano il Paese le numerose frazioni e borgate sparse armonicamente sul territorio, collegate al centro da strade panoramiche tra i vigneti.
Molti sono gli edifici che rivestono particolare interesse storico-architettonico.
La chiesa di Santa Maria del Piano fu costruita sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Diana; Monastero benedettino di rilevante importanza, fu eretto attorno al 1100 ed ospitava un tempo numerosi monaci che si dedicavano alla coltivazione della terra.
Il Borgo antico, dalla tipica struttura medioevale, si raccoglie attorno alla parte alta detta Pian Castello, dominata dall'antica torre dell'orologio. Presenta edifici di notevole valore, con presenza di elementi barocchi: tra questi le chiesette di San Rocco e San Sebastiano poste agli ingressi occidentale ed orientale dell'antico ricetto medioevale.
L' Arciconfraternita di San Michele (1789) è monumento barocco opera dell'architetto neivese Giovanni Antonio Borgese. Ed ancora, Chiesa della Cappellania (sec. XVIII), Chiesa Parrocchiale dei S.S Pietro e Paolo, Piazza Italia, Palazzo e giardino dei Conti di Castelborgo, Casa Bongioanni Cocito, Casa Conti Demaria di San Dalmazzo, Casaforte Cocito, Casa Cotto (risalente al 1224), Rampa del Ballo (sec. XVIII). I vigneti che fanno da corona al Paese danno quattro vini pregiati a denominazione di origine controllata e garantita (Barbaresco, Barbera, Dolcetto, Moscato) che ben si sposano con un' antichissima tradizione gastronomica valorizzata dal prezioso tartufo bianco.
La locale Bottega del Vino, sita nelle cantine dell'antico Palazzo municipale raggruppa i produttori della zona.
Piatti e Prodotti Tipici

Produzione di vini
Come ho già scritto a proposito del Barolo (vedi la scheda di Castiglione Falletto), anche nel caso del Barbaresco i terreni influiscono in modo significativo sul carattere di questo vino. All'interno della denominazione se ne possono individuare a grandi linee due diverse tipologie. La prima, che caratterizza praticamente tutto il comune di Barbaresco e la parte di Neive rivolta sempre verso Barbaresco, è del tutto simile a quella già descritta nel caso di La Morra, e non a caso i vini che se ne ottengono hanno diversi punti in comune, in particolare l'eleganza della struttura e la finezza dei profumi (ma, come a ogni buona regola, non mancano le eccezioni, tra le quali le più conosciute sono i vini di Montestefano e delle Cole a Barbaresco e del Santo Stefano a Neive). In termini tecnici, questi terreni vengono definiti come marne di Sant'Agata Fossili (piano Tortoniano) e sono caratterizzati da marne bluastre calcaree. La seconda tipologia di terreni invece, che è tipica del comune di Treiso e della parte sud del comune di Neive, rientra in quelle che normalmente vengono definite Formazioni di Lequio (piano Eleveziano o, più propriamente, Serravalliano). Le marne grigie alternate ad arenarie grigio rossastre che le compongono danno ai vini maggiore tannicità e vigore, anche se molto raramente permettono loro di raggiungere quel carattere austero e potente tipico dei Barolo di Serralunga, dove le Formazioni di Lequio spingono il nebbiolo ad una delle sue massime espressioni. Tornando al comune di Neive e allo stile del suo Barbaresco, personalmente devo confessare una predilezione per le vigne a ovest del centro abitato e in particolare per quelle di Gallina, conosciute per l'eleganza dei loro vini, e per quelle del Santo Stefano (oggi compreso nella sottozona Albesani), che considero in assoluto uno dei migliori cm di tutte le Langhe per il carattere, la completezza e la potenza che si ritrovano con puntualità nei suoi vini (ovviamente quando ben vinificati). Buoni Barbaresco si ottengono anche nella sottozona del Bricco di Neive, dove la struttura è generalmente solida ma meno ricca di sfumature rispetto alle due precedenti, e anche in altre sottozone la cui storia è però così recente da non permettermi di inserirli in questa brevissima classificazione.
Vedi anche i comuni di Barbaresco e di Treiso.

Piatti tipici
tajarin con tartufi, bagna cauda, brasato al Barbaresco, bollito e salsa verde (bagnet).



torna all'home page