Guarene

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Regione: Piemonte
Provincia: Cuneo
Altitudine: 377 metri s.l.m.
Abitanti: 2.738
Patrono: San Giacomo
Festa patronale: 25 luglio


 
Descrizione
Il nome Guarene è attestato sotto varie forme a partire dal 1194.
La sua storia medievale è parallela alla gran parte delle terre del Roero, ma con intervento, dopo quello di Asti, del Vescovo di Alba. Acquistato nel 1379 dai Roero, fu poi incluso nel Marchesato di Monferrato.
L'annessione definitiva a Casa Savoia avvenne nel 1631.
Da Visitare
Il paese offre splendidi panorami sul Roero e sulle Langhe con i rilievi collinari che gentilmente sfumano nella fertile pianura del Tanaro.
La Chiesa Parrocchiale dei Santi Bartolomeo e Pietro fu riedificata nel 1782 in forme barocche e ad una navata. Fu ampliata nel 1825 di una navata dal lato a valle. L'interno conserva una tela di G. Ferrari.
La Chiesa barocca della Santissima Annunziata, in fase di restauro, conserva al suo interno un quadro del Moncalvo.

IL CASTELLO
Costruito in posizione invidiabile è il settecentesco palazzo che rappresenta una delle più significative dimore signorili del Settecento piemontese. L'edificio fu costruito tra il 1726 ed il 1775 su disegni di Carlo Giacinto Roero in sostituzione di un vecchio fortilizio turrito. La struttura solenne ed imponente eppur armoniosa ed elegante rivela, in particolare nel disegno della facciata, l'influenza del celebre architetto Filippo Juvarra.
Un piccolo giardino all'italiana circonda l'esterno, mentre all'interno, le stanze riccamente decorate da stucchi ed affreschi conservano ottimamente lo splendido arredo originale.

Piatti e Prodotti Tipici

Produzione di vini
Una delle considerazioni più ricorrenti quando si parla del Roero riguarda l'effettiva capacità di questa zona di produrre grandi vini rossi a base di nebbiolo. In particolare molti produttori della destra Tanaro, abituati per anni a usare i nebbioli del Roero per produrre i loro Nebbiolo d'Alba (in alcuni casi anche di tutto rispetto), sono ancora convinti che i terreni sabbiosi del Roero non siano particolarmente indicati alla produzione di vini strutturati e longevi. Una critica che sicuramente ha un certo fondamento storico e che i produttori del Roero non hanno mai tentato di smentire, ma che tuttavia non tiene conto di alcuni fattori importanti, non ultimo che l'arneis negli anni del suo massimo successo ha praticamente colonizzato le colline del Roero togliendo al nebbiolo (e anche alla barbera) molte delle posizioni migliori. Se a questo aggiungiamo poi le produzioni per ettaro troppo elevate e le scarse cure in cantina è ovvio che la naturale eleganza di questi vini possa facilmente scadere nella semplicità di struttura e di carattere. Pensare dunque a un Nebbiolo del Roero che possa competere con un Barolo di La Morra o con un Barbaresco non sembra quindi una cosa così azzardata, tanto più che in questi ultimi anni non sono mancati pochi ma validissimi esempi.
Vedi anche i comuni di: Canale, Castellinaldo, Govone, Montà d'Alba, Monteu Roero, Priocca, Santa Vittoria d'Alba, Santo Stefano Roero e Vezza d'Alba.

Piatti tipici
tajarin alla piemontese, fonduta con tartufi, bagna caoda.



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