Govone

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Regione: Piemonte
Provincia: Cuneo
Altitudine: 300 metri s.l.m.
Abitanti: 2.000
Patrono: San Secondo
Festa patronale: 3° settimana di agosto(capoluogo), 1° settimana di luglio (frazione San Pietro) 2° settimana settembre (frazione Canove), 1° settimana di settembre (frazione Craviano)
Mercato: Mercoledì


 
Descrizione
Govone è situato sull'ultima collina della provincia di Cuneo (301 metri s.l.m.), al confine con l'astigiano. Il più antico documento riguardante il "castrum Govoni" fu firmato nel 989 dal Vescovo di Asti. Nel 1237 fecero la loro comparsa gli astesi Solaro. Nel secolo successivo questi ultimi si impossessarono di tutto il feudo che govemarono fino al 1792, anno in cui morì l'ultimo esponente, il Conte Vittorio Amedeo Lodovico.
Da Visitare
La Parrocchiale di San Secondo, che risale presumibilmente al X secolo, conserva le forme romanico-gotiche della ricostruzione su tre navate avvenuta nella seconda metà del 1300. Nell'abside, di stile gotico, si aprono cinque grandiose finestre monofore, con vetrate riccamente istoriate.
La Chiesa dello Spirito Santo, già esistente nel 1586, fu ricostruita in forme barocche nel 1767. Con l'arrivo dei Savoia divenne cappella reale e fu collegata al castello da una galleria sotterranea.

IL CASTELLO
Dal memoriale redatto nel 1753 dal Conte Giuseppe Roberto Solaro si deducono le varie fasi di ristrutturazione del maniero medievale.
Il castello fu ricostruito per interessamento del Conte Roberto e del nipote Ottavio Francesco al quale l'architetto Guarino Guarini nel 1686 dedicò il progetto di ricostruzione del castello. Nel 1792 la casata dei Solaro si estinse ed il castello passò allo Stato. Fu successivamente acquistato da Vittorio Amedeo III a favore dei figli. Con l'arrivo dei Francesi, il castello fu messo all'asta da Napoleone. Teobaldo Alfieri di Sostegno lo acquisì per regalarlo a Carlo Felice il quale, nel 1819, iniziò i lavori di restauro e riammodemamento affidati agli architetti Cardone e Borda. In quegli anni furono ripristinati gli appartamenti reali, principeschi e della corte che servirono al re come residenza estiva e di rappresentanza per quindici anni. La facciata, eseguita su disegni del celebre Guarino Guarini, è ricca di decorazioni e sculture ed è affiancata da due avancorpi di mattoni rossi, rivolti a mezzogiorno.
Lo scalone d'onore è formato da quattro rampe marmoree fiancheggiate da parapetti e balaustre e sostenute da due possenti cariatidi. L'intera costruzione è delimitata a nord e ad ovest da un vasto parco all'inglese e ad est da un giardino pensile ricco di fontane, aiuole ed alberi.
Al piano terreno sono situati gli appartamenti dei sovrani e quelli per le dame di corte. Al primo piano o piano nobile vi sono gli appartamenti privati della coppia reale e quelli per i principi e le principesse. Interessante ciò che resta degli arredi, l'elegante porta decorata a rilievo, i deliziosi dipinti sul soffitto del salotto della regina, le preziose tappezzerie cinesi. Nel 1897 fu acquistato dal Comune che lo utilizza per i propri uffici.

Piatti e Prodotti Tipici

Produzioni alimentari
prugne, pesche, peperoni, pomodori, sedani, cardi.

Produzione di vini
Riconosciuto come vino a d.o.c. con quattro anni di anticipo rispetto all'Arneis, il Roero non ha tuttavia mai goduto dello stesso successo commerciale. Prodotto quasi sempre con scarse cure e soprattutto con filosofie sbagliate (vedi l'obbligo di aggiungere al nebbiolo anche una piccola percentuale di arneis), il Roero è stato addirittura costretto a vivere nell'ombra del Nebbiolo d'Alba e a presentarsi come vino di poco impegno e di pronta beva. Fortunatamente, proprio in questi anni, si sta assi-stendo ad un lento cambiamento di tendenza, tanto che i migliori produttori, consci della necessità di legare il nome del loro territorio a un vino di prestigio e sollecitati dall'esempio dei «cugini» langaroli, hanno convogliato la loro migliore produzione di uve nebbiolo proprio nel Roero, ottenendo risultati - come prevedibile - di tutto rispetto. La possibilità poi non così remota che in futuro possa venire abolita l'aggiunta obbligatoria di arneis lascia ottimi e ulteriori margini di sviluppo, non fosse altro che sul piano dell'immagine.
Vedi anche i comuni di: Canale, Castellinaldo, Guarene, Montà d'Alba, Monteu Roero, Priocca, Santa Vittoria d'Alba, Santo Stefano Roero e Vezza d'Alba.

Piatti tipici
agnolotti al plin, bagna cauda, coniglio al suvet, vitello tonnato, bunet della nonna, paste dolci di meliga, bugie.



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