Dogliani

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Regione: Piemonte
Provincia: Cuneo
Altitudine: 300 metri s.l.m.
Abitanti: 4.671
Patrono: San Celso
Festa patronale: 29 settembre
Mercato: Martedì


 
Descrizione
Di remote origini, i suoi abitanti appartennero alla tribù Camillia dei Liguri-Vagienni. Il nome "Doliana" ricorre per la prima volta solo nel 1091 in un privilegio del Pontefice Urbano Il. Numerosi i reperti di origine romana. Nell'alto medioevo fece parte del Comitato di Alba e passò successivamente agli Aleramici del Vasto ed ai Marchesi di Busca.
Nel 1197 Dogliani ottenne le prime autonomie comunali. Nel secolo XII i Marchesi di Saluzzo se ne impossessarono e la governarono con alterne fortune fino alla metà del XIV secolo. Il dominio Saluzzese coincise anche con il periodo di maggior splendore per la comunità. Durante il '500 Dogliani fu anche contesa da francesi e spagnoli, per poi entrare a far parte dei domini sabaudi nel 1601.
Da Visitare
Composto di due aree (Borgo e Castello), il centro urbano di Dogiiani si caratterizza a partire dall'ottocento per l'originalità dello stile architettonico.
Stile del tutto inusuale rispetto ai canoni dell'epoca grazie all'opera di un insolito ed eclettico architetto, G.B. Schellino, nativo di Dogliani.
Dell'epoca medioevale rimangono l'alto borgo costituito dal Castello dei Perno e da una torre, e dei resti delle antiche mura.
La Parrocchiale dei Santi Quirico e Paolo è una costruzione neoclassica (1856 - 1886) opera di Schellino. Il tempio presenta una grande cupola ed una facciata con pronao, mentre l'interno conserva sculture romaniche del 1101 ed armadi del '600.
Nel 1480 venne iniziata la costruzione del Convento dei Carmelitani, ora primo piano del Palazzo Comunale. La Chiesa del Santo Nome di Gesù (disegni del celebre F. Gallo) di forme barocche fu edificata tra il 1722 e il 1755 mentre il campanile che l'affianca risale al 1754.
Piatti e Prodotti Tipici

Produzioni alimentari
salumi.

Produzione di vini
Oscurato negli ultimi dieci anni dal successo del Dolcetto d'Alba e frenato anche da un'innegabile staticità dei suoi stessi produttori, il Dolcetto di Dogliani sembra vivere oggi un momento di maggiore vivacità che potrebbe riportarlo anche in breve tempo ai ranghi che gli competono. Il Dolcetto di Dogliani infatti, oltre ad essere uno dei vini storici dell'Albese, è anche uno dei Dolcetto dotati di maggiore personalità, a volte un po' rustico e scontroso in gioventù, ma sempre di buona struttura e di buona longevità. A testimonianza comunque di questo nuovo fermento, posso citare per esempio la proposta di modifica del disciplinare di produzione che prevede il riconoscimento ufficiale e la delimitazione di alcune sottozone, che nel caso di Dogliani sono: Madonna delle Grazie, Martina, Piandeltroglio, Pianezza, San Carlo, San Luigi, Santa Lucia, Taricchi e Valdibà. Per quanto riguarda invece Farigliano, che insieme a Dogliani è uno dei comuni più importanti della denominazione, si ipotizzano le seguenti sottozone: Bricco Rustico, Chicchievello, Cornole, Moncucco, Pianbosco e Spinardi. Vedi anche i comuni di Diano d'Alba, Montelupo Albese, Ovada e Roddino.

Piatti tipici
cisrà (minestrone di trippa e ceci).



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