Cherasco

MENU
 
Regione: Piemonte
Provincia: Cuneo
Altitudine: 343 metri s.l.m.
Abitanti: 6.750
Patrono: Cristo Risorto
Mercato: Antiquariato e collezzionismo(aprile, luglio, settembre, ottobre)


 
Descrizione
La storia di Cherasco ha inizio nell'autunno del 1243 quando il marchese Manfredi Lancia, vicario imperiale e Sarlo di Drua, podestà di Alba, ordinarono la costruzione della città sul pianalto alla confluenza dei fiumi Tanaro e Stura non lontano dal preesistente villaggio di Cherascotto, di probabile origine ligure e in epoca romana chiamato «Ciarascum». I primi Statuti risalgono ai 1259. Occupato dagli Angioini dal 1260 al 1347, si aggregò subito dopo ai dominii di Amedeo VI di Savoia. Nel 1348 Luchino Visconti, duca di Milano, impossessatosi di Asti e Bra assediò Cherasco e l'occupò. Nel 1388 la città fu costituita in dote per Valentina figlia di Gian Galeazzo Visconti, che andava sposa a Luigi d'Orleans, fratello del Re di Francia Carlo VII. Nel 1529, (Pace di Cambrai) Carlo V lo concesse a Beatrice di Portogallo, consorte di Carlo III di Savoia. Con la pace di Cateau-Cambrésis, ritornò ai Savoia definitivamente. Nel 1631 (Pace di Cherasco) vi si tenne un Congresso tra Francia, Spagna, Austria e Piemonte per le lotte di Successione del Monferrato; e nel 1796 vi fu firmato l'Armistizio tra Francia e Piemonte.
Da Visitare
Il Palazzo Comunale conserva arconi gotici e decorazioni quattrocinquecentesche. Adiacente la caratteristica Torre Comunale che reca un prezioso luna-rio. L'Arco Trionfale fu costruito fra il 1647 ed il 1688, quale voto della Città per l'esenzione dalla peste nel 1630.
All'interno del seicentesco palazzo Gotti di Salerano si trova il Museo Adriani che conserva documenti di storia locale e piemontese, oggetti di epoca romana, un medagliere ed una notevole raccolta numismatica.
Il Palazzo Salmatoris, detto "della pace" in memoria dello storico trattato tra Napoleone e la Monarchia Sabauda, si può visitare.
L'Arco di Porta Narzole, iniziato alla fine del XVIII secolo, è rimasto incompiuto. Del Palazzo Omea è bellissima la fuga prospettica dei portici ed il trompe l'oeil nel giardino interno. La costruzione della Chiesa della Madonna del Popolo apre l'epoca del '700 a Cherasco, voluta dagli Agostiniani per sostituirne una precedente considerata troppo piccola e vecchia. Il disegno della Chiesa si deve al pittore Sebastiano Taricco, personaggio centrale dell'attività artistica a Cherasco a partire dalla seconda metà del '600 fino ai primi anni del 1700. Egli si interessò soprattutto di pittura ma anche di architettura passando con una certa facilità dal disegno all'affresco, notevoli sono anche le opere ad olio su tela.
Della Chiesa Sebastiano Taricco si occupò insieme agli architetti Groppo e Rocca. Dell'attiguo convento e del vastissimo giardino, l'autore è il cavalier Antonio Petitti. Iniziata nel 1693, la Chiesa fu consacrata dal Vescovo di Asti, Innocenzo Milliavacca, il 4 agosto 1709.
Per la sua costruzione e la sua decorazione giunsero molti artisti che incisero profondamente sul gusto del tempo. Grandiose e contemporanemente eleganti sono le linee del campanile, della cupola e della facciata, i cui motivi manieristici vengono elaborati in nuove sintesi con accorgimenti particolari da Sebastiano Taricco. All'interno operò Giovanni Carlo Aliberti di Asti, ritenuto uno dei migliori affreschisti del suo tempo.
Gli stucchi furono realizzati da Domenico Beltramelli, costante collaboratore del Taricco e lo stucco domina completamente l'interno sino a diventare l'elemento di maggior spicco: è tutto un succedersi di fiori e frutti, di angeli e di putti, di finte finestre lobate che sottolineano il gusto già tipicamente settecentesco.
La Chiesa conserva inoltre numerose testimonianze pittoriche, sia nelle cappelle che si aprono lateralmente nei muri, al di sotto della cupola, sia nel collegio-convento annesso.
Opere dell'Aliberti sono la "Gloria di Sant'Agostino" e l' "Assunzione", mentre le due tele del presbiterio sono del pittore lionese Pietro Metey, vissuto tra il 1728 e il 1765.
Queste due opere (restaurate agli inizi degli anni '80) risalgono al 1775 e rappresentano "l'Adorazione dei magi" e "l'Adorazione dei pastori".
Esse denotano una intensa vivacità di disegno ed un accentuato cromatismo che si avvicina al gusto fiammingo. Da ricordare "San Francesco e Santa Chiara" e la "Madonna della cintura con le anime purganti" di Giovanni Claret; "Madonna del Rosario", firmato dal monregalese Giuseppe Barotti; "Sante Agata e Apollonia", il cui autore è il braidese Pietro Paolo Operti. Notevole una statua in legno dorato della "Madonna del Rosario" realizzata sul finire del '600.
Piatti Tipici

Produzioni alimentari
conserve di lumaca, lumache fresche, lumache surgelate.

Produzione di vini
Degli undici comuni che formano la denominazione Barolo, quello di Cherasco è il meno rinomato dal punto di vista qualitativo. Le vigne infatti, pur confinando con quelle del comune di La Morra, si trovano su un versante meno favorevole, sia per esposizione sia per quota altimetrica. Anche i terreni poi, spesso di natura gessoso-solfitica, si adattano più facilmente alla coltivazione della barbera e del dolcetto che a quella del nebbiolo. A ulteriore conferma di questo non mi risulta che nel comune di Cherasco esistano cru di particolare fama, almeno stando alle etichette in commercio, anche se questo non esclude che nelle annate migliori si possano vinificare e degustare Barolo di discreto valore.
Vedi anche i comuni di Barolo, Castiglione Falletto, Diano d’Al­ba, Grinzane Cavour, La Morra, Monforte d’Alba, Novello, Roddi, Serralunga d’Alba, Verduno.

Piatti tipici
frittata di lumache, lumache ai porri, paté di lumache.



torna all'home page