Alba

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Regione: Piemonte
Provincia: Cuneo
Altitudine: 172 metri s.l.m.
Abitanti: 29.072
Patrono: San Lorenzo martire
Festa patronale: 10 agosto
Mercato: Sabato mattina, centro storico


 
Descrizione
Alba, a mt. 172 suI livello del mare, è ricca di storia, cominciata in epoca neolitica.
La città capitale del vino e del tartufo si presenta al visitatore soprattutto nella sua veste medievale. Le eleganti e snelle torri che ne caratterizzano il profilo sono l'elemento dominante, il simbolo di un'epoca di prosperità sviluppatasi soprattutto a cavallo tra il XV e il XVI secolo.
Nella prima metà del secolo XVI Alba fu teatro di sanguinosi scontri tra Francesi e Spagnoli.
Dopo la pace di Chateaux Cambresis del 3 Aprile 1559 Alba passò ai Gonzaga di Mantova e finalmente arrivò un pò di pace.
Morto Francesco Gonzaga, Carlo Emanuele I di Savoia prese d'assalto Alba il 23 Aprile del 1613. Ma il suo dominio durò pochi mesi, solo dopo molti tentativi, nel 1628, Alba passò definitivamente sotto i Savoia. Verso la fine del XVIII secolo giunsero dalla Francia i primi fremiti della rivoluzione. Napoleone Bonaparte entrò in Alba il 28 Aprile.
Durante l'ultimo conflitto mondiale la città si trovò al centro di operazioni belliche e per l'attività partigiana il suo gonfalone è stato insignito della medaglia d'oro al Valor Militare.
La storia dell'Albese dal dopoguerra ad oggi è oramai soprattutto economica.
Una progressiva nascita di attività ha raddoppiato la popolazione che conta attualmente circa 30.000 abitanti.
Da Visitare
Delle cento torri che le diedero fama, Alba ne conserva solo più alcune: tra queste, le più alte e meglio conservate sono le due che svettano su piazza del Duomo. Case medievali: Casa Sacco e Casa Lusso, in via Cavour; Casa Do, in via Vittorio Emanuele; Casa Riva e Casa Graziano in Piazza Pertinace; Casa Govone Caratti in via Vida.
Il Palazzo del Comune, costruito su mura romane, ha un interno ricco di dipinti. La Cattedrale di San Lorenzo, (o Duomo) sorta su resti romani, ha un caratteristica facciata in mattoni a vista. L'interno, a croce latina, a tre navate con pilastri cruciformi, archi e volte ogivali, presenta il presbiterio alquanto elevato sopra il piano della navata e sulla cripta. I trentacinque scanni del coro rappresentano un mirabile lavoro di intarsio e intaglio dell'inizio del '500. Dalla Piazza del Duomo si raggiunge Via Vittorio Emanuele (la Via Maestra), asse portante della vita sociale, culturale ed economica. Sempre popolata di visitatori (il mercato del sabato è particolarmente caratteristico) sia per le molte attività commerciali che vi si affacciano che per gli interessanti monumenti, case medievali, palazzi e chiese. Via Maestra si apre poi sulla rettangolare Piazza Savona, totalmente porticata. Come già Via Maestra, la piazza è un punto di riferimento cittadino importante, il luogo "ufficiale" di ritrovo. Sulla vicina ed ampia Piazza San Paolo si affaccia l'imponente Tempio di San Paolo chiuso dalle costruzioni sede dell'omonima Pia Società.
La Chiesa di S. Domenico è l'edificio albese di maggior pregio artistico, iniziato sul finire del '200 e ultimato nella prima metà del '300.
La facciata romanico - gotica si orna di un rosone e di un magnifico portale a forte strombatura, dove le colonnine in arenaria e i sovrastanti archi acuti incorniciano una lunetta affrescata. L'interno, a tre navate, è il risultato di plurisecolari manipolazioni.
La Chiesa di S. Giovanni Battista, dalle origini antiche ma pervenutaci in forme barocche, è ricca di pregevoli opere d'arte tra cui una tavola di Barnaba da Modena del 1377 raffigurante la Madonna.
La Chiesa di s. Maria Maddalena fu ricostruita nella prima metà del '700 su disegni di Bernardo Antonio Vittone. La facciata, in mattone a vista, a linea ondulata, è rimasta incompiuta. L'interno, a pianta ellittica, è tipicamente barocco: ricco di colonne, modanature e stucchi, conserva il corpo della beata Margherita di Savoia.
La Chiesa di San Giuseppe, attualmente in corso di restauro, è un bell'edificio barocco a navata unica. All'interno, dietro l'altare maggiore, un coro ligneo è datato 1671.
Il Museo "Federico Eusebio" fondato nel 1897 dal professore di cui porta il nome come raccolta archeologica, è stato di recente ampliato con un'importante sezione di scienze naturali e di antropologia.
Alba deve molto della sua importanza commerciale e industriale alle numerose fiere, rassegne ed esposizioni allestite come momento fondamentale di promozione dei suoi pregiati prodotti. La fiera Nazionale del Tartufo, iniziata nel 1928, era l'ideale continuazione del agricola industriale degli inizi del secolo. Un lungimirante operatore della ristorazione, Giacomo Morra, intuì le enormi potenzialità del tartufo, sia per le sue qualità intrinseche che per la capacità di trainare tutta la restante produzione agricola, artigianale ed industriale. La Fiera, puntualmente, ha scandito i tempi dei progressi della città e della zona, fino ad esprimere la realtà di un'economia dove agricoltura, commercio, artigianato ed industria si equilibrano.
Durante la Fiera non mancano naturalmente gli appuntamenti più "popolari": dal Palio degli Asini, manifestazione sempre attesa e partecipata sia dagli albesi che dai turisti, con la sfilata storica animata da un migliaio di figuranti in costume, ai giochi di bandiere dei vari borghi cittadini, alle feste di piazza domenicali.
Piatti e Prodotti Tipici

Produzioni alimentari
tartufo, nocciole, torrone, conserve alimentari (cioccolata).

Produzione di vini
Alba, come poche altre città in Italia e nel mondo, è sinonimo di grandi vini rossi. Ma se fino a poco tempo fa poteva legare il suo nome quasi unicamente ai vini delle Langhe, oggi, grazie ai diffusi e repentini progressi enologici degli ultimi anni, può essere considerata a tutti gli effetti come il centro nevralgico di una zona ben più ampia. Una zona che, prendendo come riferimento il corso del fiume Tanaro e rifacendosi all'esempio bordolese, può essere divisa in una riva destra e in una "riva sinistra" tra loro ben distinte.
Da un lato, quello destro, le Langhe (o Langa, che dir si voglia) con le sue valli ampie, le colline dolci e soprattutto il suolo marnoso che la rende una terra d'elezione per i vitigni a bacca rossa come il nebbiolo, la barbera e il dolcetto.
Dall'altro lato invece, quello sinistro, troviamo il Roero, con le sue piccole colline scoscese, le valli strette e scavate e i terreni sabbiosi che danno ai vini una struttura meno intensa e più elegante.
Alba dunque è oggi il punto di partenza e di arrivo per tutti coloro che vogliono scoprire, acquistare, degustare non solo i vini ma anche gli altri prodotti di queste colline, "filtrati" magari attraverso le cucine dei ristoranti che qui, come in poche altre zone d'Italia, sono numerosi, legati alle tradizioni del territorio e incredibilmente convenienti.

Piatti tipici
tajarin al sugo, agnolotti del plin, fritto misto, finanziera, carne cruda all'albese, brasati, bolliti misti, coniglio e selvaggina al civet, fagianella in salmì, bunet, torta di nocciole.



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