LE PIANTE DI CAFFE'

Ricette Caffè
Ricette Caffè
Ricette Caffè
Ricette Caffè
Ricette Caffè

Dietro la bevanda conosciuta con il nome "caffè", c'è una storia lunga secoli che affonda le sue radici in Etiopia. E' possibile ipotizzare che le prime persone che bevvero il caffè furono molto probabilmente degli Etiopi, infatti in alcuni scritti arabi risalenti al 1000 a.C. si parla già di una bevanda detta "BUN CHAM" in cui emerge un interesse scientifico per tale pianta.
Che cos'è il caffè? Quante qualità esistono? Dove crescono le piante in grado di dare origine a questa bevanda che preparata in tanti modi diversi trova estimatori in tutto il mondo?
La sua storia comincia nelle zone tropicali dove si sviluppò in forma spontanea, (ma molti studiosi contrastano la tesi sulla spontaneità ) una pianta detta "CAFFA" o "XAFFA", la cui successiva derivazione latina "Coffea" non può che richiamare l'odierno termine "Caffè".
Tale pianta appartiene alla famiglia delle Rubiacee della quale esistono varie specie (più di 6000).
Nonostante siano tutti alberi ed arbusti le differenze tra grossezza e colore dei semi, colore delle foglie possono generalmente creare confusioni.
I più importanti paesi che commerciano caffè ne individuano generalmente tre specie principali, mentre nei paesi in cui si sono avviate le colture se ne individuano diverse sottospecie ottenute con innesti ma in sostanza la linea di fondo consiste nell'individuare queste tre specie principali:


per gentile concessione della rivista Food

1. COFFEA ARABICA: ha origini in Arabia e rappresenta i ¾ della produzione mondiale (la più alta), da qui si ottengono i chicchi della varietà arabica, considerata la migliore al mondo.
A seconda del luogo dove vengono prodotti, gli Arabica assumono nomi diversi: quelli prodotti in Brasile sono detti " Caffè Brasiliani" o "Brazil", quelli prodotti in Colombia, Venezuela, Perù, Guatemala, Salvador, Haiti, Costa Rica, San Domingo sono detti "milds".
La loro finezza ed il loro prestigio derivano da una buona corposità, con gusto vigoroso e ricco d'aroma, alcune coltivazioni fanno assumere, a detta degli esperti, sfumature di gusto che ricordano il cacao (e sono dette per questo cioccolatate) o il miele.

 




   

.2. COFFEA ROBUSTA: tale specie venne scoperta nel Congo nel 1898 e rappresenta circa ¼ della produzione mondiale.
Il tasso di caffeina presente nei chicchi della Coffea robusta è superiore rispetto a quello prodotto dai chicchi della Coffea Arabica: il caffè ottenuto è più leggero, meno corposo, il cui gusto rimanda al legno, ai chiodi di garofano o al rosmarino che richiamano i profumi delle terre in cui viene prodotto. La Coffea Robusta cresce principalmente in Indonesia, nell' Africa Occidentale ed in Asia.


3. COFFEA LIBERICA
: questa pianta è originaria della Malesia e della Costa d'Avorio, ma viene coltivata solo nei bassipiani tropicali e subtropicali dell'Africa e del Sudamerica, in Malesia e nelle Filippine.
Questa varietà si è aggiudicata una scarsa fetta di mercato ed è per lo più usata per innesti e per la creazione di nuove varietà
Se oggi l'Arabica rappresenta il 70% della produzione mondiale di caffè, ultimamente la qualità Robusta sta aumentando la sua quota di mercato grazie ai migliori raccolti e grazie alla robustezza della pianta, meno soggetta a malattie che la qualità Arabica.
Per fare in modo che la pianta di caffè abbia uno sviluppo rigoglioso, necessario a farle produrre i suoi preziosi frutti, essa necessita di condizioni climatiche adatte (la temperatura media deve oscillare tra i 15° ed i 25° ), un' adeguata irrigazione, nel caso in cui le piogge scarseggino è necessario procedere ad un'irrigazione artificiale per supplire ai 150 cm di precipitazioni annue di cui necessitano. Le piante di caffè che richiedono un suolo profondo, compatto, permeabile e ben irrigato vengono solitamente protette da alberi d'alto fusto che hanno il compito di ripararle dal vento, dall' eccessiva esposizione solare, dal gelo e dalla brina, questi ultimi due agenti dannosissimi per la sopravvivenza stessa delle piante.



per gentile concessione della rivista Food